domenica 30 settembre 2012

A scuola di... candelaus




Quasi per gioco mi sono iscritta ad una lezione di pasticceria sarda ed è stata la scoperta di un universo meraviglioso... mi sono ritrovata in una bellissima classe con 10 signore naturalmente tutte sarde e tutte espertissime di dolci della tradizione e con due maestre bravissime e molto pazienti, Rita Olla e Annamaria Sarritzu, che con mani esperte ci hanno guidato alla produzione di uno dei dolci più elaborati, eleganti e delicati della tradizione sarda: Is Candelaus.
E così armate di santa pazienza ci siamo cimentate nella produzione di questo "cibo degli dei"...


Il procedimento per la preparazione è lunghissimo e molto elaborato... non è certo un dolce da fare all'ultimo momento... ci vogliono alcuni giorni ma il risultato vi stupirà. Si tratta di gioielli veri e propri che non sfigurerebbero sulle tavole di sultani o regine...
Si parte dalla preparazione della scodellina:
1 kg di mandorle tritate finissime (quasi in farina),
400 gr di zucchero,
1 bicchiere di acqua di fiori d'arancio,
3 bicchieri di acqua.
Mettere sul fuoco in una pentola antiaderente lo zucchero mescolato con l'acqua e l'acqua di fiori di arancio. Senza mescolare portare ad ebollizione e togliere dal fuoco quando toccandolo con due dita comincia a "filare". Unire lo zucchero caldo alla farina di mandorle e mescolare energicamente. Lasciar raffreddare l'impasto e una volta raffreddato formare delle piccole palline e con l'aiuto di poca farina formare le scodelline... occorre un po' di manualità e soprattutto molta pazienza!
Le scodelline devono asciugare almeno un giorno prima di essere cotte in forno a 100-120°C fino a quando assumeranno un colorito dorato ma non bruciato.
A questo punto si prepara lo sciroppo di zucchero per glassare le scodelline:
1/2 kg di zucchero,
1 bicchiere di acqua di fiori d'arancio,
acqua q.b.
In una pentola antiaderente mescolare gli ingredienti e aspettare che bollano. Quando toccandolo diventa filamentoso e biancastro è pronto per essere spennellato sulle scodelline (2 volte all'esterno e 1 ll'interno); lo sciroppo deve rmanere sempre sul fuoco molto basso per rimanere fluido.
Si lasciano quindi asciugare le scodelline e si prepara il ripieno: la sfogliata, "su sfolliau":
1200 gr di zucchero,
1 kg di mandorle sfogliate,
4 bicchieri di acqua,
2 bicchieri di acqua di fiori d'arancio
la scorza gratugiata di 2 limoni;
In una pentola antiaderente mettere lo zucchero, l'acqua e l'acqua di fiori di arancio. Mettere sul fuoco senza far bollire. Una volta che lo zucchero è sciolto aggiungere le mandorle e far sobbollire a fuoco dolce per alcuni minuti fino a quando il composto avrà assunto un colore dorato e traslucido. A questo punto aggiungere la scorza del limone e aspettare che il composto si raffreddi.
Si riempiono quindi le tazzine avendo cura che la superficie sia ben appiattita. Ancora una volta si lascia asciugare qualche ora o anche per un giorno intero e poi si glassa la superficie con due mani di sciroppo di zucchero. Una volta asciutti i candelaus possono finalmente essere decorati con un bordo di carta d'oro commestibile e con una decorazione fatta con la glassa reale "sa pinta":
1 albume,
6 volte il peso dell'albome di zucchero a velo;
Mescolare l'albume e lo zucchero e quindi montare a neve fermissima con una frusta elettrica.
Riempire dei conetti di carta trasparente per dolci o di carta da forno e decorare delicatamente i nostri candelaus...
Dopo tutta questa lavorazione avrete prodotto dei veri gioielli... peccato mangiarli!


3 commenti:

  1. Ciao, vorrei particare al corso sui candelaus a chi debbo rivolgermi?

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    1. Dove fare un corso di pasticceria sarda,sono di Torino

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  2. Is candelaus da che mondo è mondo non si glassano ma si spennellano con lo zucchero a caldo ..e un tipico dolce di Quartu Sant'Elena......e anche tt il procedimento dall'inizio alla fine e' tt sbagliato ..mi dispiace

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